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151-153  IL TRADIMENTO 
I tre Lord Comandanti: Porther Donovan a Ovest, Marcus Blackhaven nel vecchio castello nero rinominato Winterguard in memoria dei Guardiani della Notte e Bryan Longshore a Est, che in una stretta alleanza avviano una politica di scambi economici con i Karstark e i Manderly. I Bolton tuttavia non accettano questa forza militare che minaccia le loro mire espansionistiche. Attraverso una silente e occulta politica tradiscono il Nord lasciando i Bruti imperversare quando oltrepassano la Barriera ad est causando il crollo della Fortezza di Tytos Longshore: la popolazione viene dispersa e gran parte del territorio, si trova invasa da bande armate di Bruti foraggiati (senza dichiarazione di guerra evidente) dai Bolton.

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154- I TULLY E IL PROTETTORATO
Dopo una guerra di resistenza di Winterguard e della fortezza a Ovest della Barriera, supportate dai Karstark e dai Manderly, il territorio si trova nuovamente in emergenza. Gruppi di Bruti, tribù miste di bruti e clan delle montagne, piccoli drapelli di disertori e ladri ridotti al nomadismo, muovono nel territorio interrompendo vie di comunicazione e fiaccando le terre, e gli insediamenti locali. I Bolton proseguono la loro opera di resistenza e sabotaggio sotterraneo contro il nuovo assetto geopolitico del Nord, armando queste forze non organizzate.
Ma una nuova forza sale dal Sud, rispondendo all'appello delle Casate del Nord: Richard Brandon Tully, sangue di lupo e di Trota, cadetto della dinastia regnante a Delta delle Acque, conduce una potente forza militare a Nord, riconquistando Grande Inverno, abbandonato alla desolazione di scorribande e guerra. Lord Richard Brandon unisce le sue forze alla Barriera e alle altre famiglie del Nord, riconquistando in un anno il controllo delle vie di comunicazione principali tra Grande Inverno, la Barriera e la costa a Est. Attraverso una politica di rispetto e memoria degli antichi Stark conquista la fiducia dei Lord e dei Lord Comandanti, che ne proclamano la Reggenza su Grande Inverno nonostante grande parte del territorio resti preda di popolazioni selvagge, insediamenti di malfattori, villaggi senza controllo e isolati. I Bolton, silenti, sono ricacciati nell'ombra. Non partecipano al Concilio delle Casate che riconosce la reggenza di Tully su Grande Inverno e di conseguenza non accettano la reggenza, regnando di fatto in una indipendenza silenziosa. La Reggenza di Lord Richard Brandon Tully è stata, per tre anni, retta con l'abilità dell'equilibrista che percorre un filo teso. 
Con la duplice caduta del Forte Orientale e della Torre delle Ombre ad Ovest, lord Blackhaven, unico Lord comandante rimasto sulla Barriera, rischia di ritrovarsi preso tra due fuochi e tagliato fuori del resto del mondo civilizzato. Matura in questo contesto la sua decisione di accorrere a sud, ossia a Grande Inverno, per rafforzare il cuore pulsante del Nord in vista della riscossa e per non sacrificare tutto quello che è stato costruito dalla Civiltà della Barriera. Egli stesso salva Tully da un'imboscata. Il Consiglio unito del Westeros proclama la reggenza di Blackhaven. E' in questo momento che Altogiardino stanzia, a garanzia e protezione dell'assetto del Nord, il 10% del suo esercito nelle terre di porto Bianco.

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157 LA NUOVA REGGENZA DI GRANDE INVERNO
Blackhaven si trova al centro di un evidente trappola. Amato dal popolo, approvato da alcune famiglie del Nord, viene scelto come Reggente in una situazione estremamente difficile dal Consiglio Unito del Westeros certo del suo fallimento. Sono i Lord della Barriera a segnarne l'autentica ascesa riconoscendone il protettorato. Awan Reed si unisce alla causa: nasce l'alleanza del Lupo che dichiara formalmente i Bolton come traditori.
Le tre casate riconoscono Marcus come lord Reggente di Grande Inverno, uscendo dal Consiglio del Nord e dal Consiglio Unito del Westeros, dichiarando i Bolton traditori, esposte le prove del loro tradimento e i Greyjoy nemici. Accusano Dorne e Castel Granito di appoggio ai traditori e agli invasori Isolani, per garantirsi attraverso Grande Inverno il diritto al trono di spade e si riservano il giudizio su Alto Giardino e i Karstark e i Manderly, uniti in alleanza sulla base delle mosse successive. Grande Inverno dopo mesi di Grande difficoltà riguadagna una sicurezza territoriale e una ripresa commerciale, riconquistando e mettendo in sicurezza alcuni territori. Le istituzioni ricominciano a fiorire.

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I FORNI ANTIESTRANEO
 

Il grande pericolo degli Estranei  viene avvertito da tutte le potenze del Nord, meno da quelle del sud, per cui ad oggi, spesso costituiscono una leggenda. La grande scoperta che consente a Grande Inverno di sopravvivere è la potenzialità di una miscela alchemica, che, ardendo a determinate temperature in forni specifici consente di ottenere un raggio molto limitato di repulsione degli estranei. Non funziona coi Non Morti, ma sicuramente consente con una costruzione mirata di salvaguardare dal pericolo maggiore e invincibile (in ambientazione non è noto alcun modo di uccidere gli Estranei) la popolazione. In una continua guerra di sopravvivenza emerge l’esistenza di sistemi di natura alchemica, legati al Fuoco, che rende possibile creare delle aree di repulsione degli Estranei.
Quello che diviene presto chiaro è che la primaria responsabilità di passaggio a Nord degli Estranei è dei Bolton, ai quali sicuramente, qualcosa deve essere sfuggito dal controllo nella pianificazione iniziale dell’invasione.

157-158 LE INGERENZE DEL SUD E L'INVASIONE DI PIOVRE E LEONI AL NORD
Nel frattempo, subdoli cambiamenti spostano gli assi politici, minacciando tempi carichi di cambiamenti: la pretesa sul Trono del Nord dei Bolton viene informalmente appoggiata dai Dorniani, ai quali interessa il contenimento dell’influenza altogiardinese sul Nord ed un eventuale matrimonio dinastico, che possa portare dal Trono del Nord a pretese sul Trono di Spade. Le Piovre, che devastano le coste occidentali del nord tagliando a metà le Terre dei Fiumi e compromettendo gli approvvigionamenti per il Nord, invece, vengono appoggiate dai Lannister in una politica finalizzata al contenimento altogiardinese e in contrapposizione ai Dorniani,  nonostante nel Westeros si sospetti una politica sotterranea tra le due casate, atta ad un matrimonio dinastico.

Al Nord, ai Blackhaven, Longshore, Umber, Manderly e Reed, si somma l’appoggio di Baratheon, Harding e Tully.

L'avanzata delle Piovre, supportate dai ricchi e potenti leoni dell'Ovest, sfocia in una guerra aperta che vede contrapposte le forze di Blackhaven e quelle di Lannister e Greyjoy.  La guerra viene combattuta anche durante l´Inverno, più in scontri rapidi e d´astuzia ed incursioni che in battaglie campali. L´idea di Lord Blackhaven è quella di sfruttare l´Inverno anzichè attendere come da tradizione la buona stagione per le attività belliche, usarlo contro uomini del Sud che non lo conoscono e non sanno come affrontarlo. E funziona. Lasciati da soli, i combattenti delle Isole di Ferro si ritirano verso la costa occidentale del nord, dove mantengono unicamente il controllo delle fortificazioni costiere.
Paradossalmente, la tregua tra Lord Blackhaven e Lord Lannister, siglata a prezzo di ferro e sangue da ambo le parti, costituisce la premessa di un lento e cauto, ma continuo, miglioramento dei rapporti tra il Nord e l'Ovest e un sempre maggiore isolamento delle Piovre rimaste ostili a Grande Inverno.

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157- 158 ALTO GIARDINO, MANDERLY, KARSTARK E IL PROTETTORATO DI BLACKHAVEN
In questo complesso scenario e sottile equilibrio, i Tyrell cercano quanto più possibile di preservare la divisione esistente al Nord, perché nessuna potenza contrapposta si appropri indisturbata del Trono del Nord. In questo scenario la terza casata del Nord, in realtà formata da due rami nobiliari, Manderly e Karstark, attua una politica diplomatica e di contenimento, senza esporsi, muovendo sulla scacchiera i pezzi per mantenersi apparentemente aderenti a una logica di diritto ma al contempo pronti a intervenire su Grande Inverno al momento opportuno, appoggiati, in questo, da Alto Giardino.

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159- IL CONCILIO DEL NORD
Viene annunciato il I Concilio del Nord, indetto in occasione delle nozze tra Blackhaven e il suo Primo, Lady Hound. Dal Sud si attendono molti nobili per un evento che potrebbe cambiare i tradizionali assi di alleanza. Al Concilio ed ai festeggiamenti per le nozze vengono invitati anche tradizionali amici del Nord e della famiglia Blackhaven, provenienti dalle Terre della Tempesta e dalle Terre dei Fiumi.
Il Concilio naufraga quando il convoglio che trasporta Lady Eleanor Baratheon viene assalito da un contingente di Piovre. Saranno proprio spedizione miste tra guardiani e civili a ritrovare la ragazza e lord Duessel Dondarion rinsaldando l'alleanza tra la Tempesta e Blackhaven. La tensione coi Bolton arriva all'esplosione della guerra quando si evidenzia il loro coinvolgimento nel rapimento e nel sabotaggio dei forni anti-estranei.

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158-160 IL COMPLICATO INTRECCIO TRA LANNISTER, GREYJOY, BLACKHAVEN E BOLTON.
La  svolta viene dalle scelte strategiche del Leone.
La politica del Leone Grigio, Lord Gennon Lannister, è stata caratterizzata da una fitta rete di rapporti che, nella politica matrimoniale, si sono rinforzati e hanno determinato  cambiamenti non indifferenti dell’asse strategico delle alleanze, più o meno formali, dei sette regni. Gennon ha inizialmente corteggiato i Tyrell, ma lo stanziamento militare al Nord e l'avvicinamento ai Bolton ne determineranno una svolta di atteggiamento.

La guerra in affiancamento alle piovre, conclusa con un nulla di fatto, ha prodotto un accordo di libera navigazione tra Lannister e Greyjoy. Le flotte del Leone, in un accorta strategia commerciale, si stanziano lungo le coste ovest con diversi avamposti portuali.  A questa politica Gennon ha affiancato una cauta e calcolata posizione di neutralità col Nord di Blackhaven, dovuto alla posizione di Parse Lannister, primogenita di Gennon e moglie di Rort Bolton.  Se Gennon ha poca simpatia per i Bolton, parziali rapporti commerciali e formali, hanno garantito a Castel Granito ottime informazioni sul Nord. Ma la nascita di Keven Bolton figlio di Parse, pericolosamente prossimo, in assenza di Gerik, anche alla successione dell’Ovest complica non di poco i rapporti tra padre e figlia.
Parse, a rischio di esclusione dalla successione, impossibilitata a costituire una reale minaccia sul protettissimo e potentissimo fratellastro, supportata dal marito, inizia una politica di avvicinamento informale ai Manderly, aprendo commerci regolari e di contrabbando con Porto Bianco, grazie alla mediazione degli Altogiardinesi presenti sul territorio, nel corso del 158:  l’intento è quello di guadagnarsene  l’appoggio nel riconoscimento al trono del Nord, ma anche un avvicinamento ad Alto Giardino,  stanziata da anni anche nelle terre della Signoria unificata Manderly – Karstark e fin dai tempi del concilio, auto promossasi mediatrice delle tensioni nel Nord.

L’ascesa di Grande Inverno e di Blackhaven impensierisce da tempo Alto Giardino, per la quale il controllo di Grande Inverno, si fa una necessità, soprattutto ora che le tratte commerciali sono pesantemente minacciate dalle razzie dei Greyjoy.
Se i Manderly sembrano favorevoli a questa commistione, Harren Karstark, erede designato di Porto Bianco e Signore di Karhold, ma ancora sottoposto al volere di Lynna e Lymond Manderly, si dimostra profondamente ostile: durante gli eventi sismici è stato invaso da parte delle popolazioni boltoniana di Long lake, lasciato senza sostegno delle truppe materne nella gestione dell’emergenza. Non potendo  distaccarsi formalmente dalla politica della madre, invia una delegazione presso Blackhaven, grazie alla mediazione di Victor Byrne.
E’ Victor Byrne, figlio di Oliver Byrne, a intravedere la variazione di asse potenziale negli approcci di Parse, attraverso la sua fitta rete di informatori sommersi legati al contrabbando ed è lui a filtrare un potenziale avvicinamento di Dorne e del Leone, a Blackhaven, usando i Karstark come tramite e troncando definitivamente i legami di Dorne con Forte Terrore. In tutti questi anni Oliver Byrne, dorniano di alto lignaggio trapiantato a Lannisport,  arricchitosi tramite reti di commercio navale, spregiudicato e calcolatore, affascinante padrone dei salotti di Gennon, attraverso una sapiente politica di mediazione, ha avvicinato sottobanco i dorniani al leone, attraverso contatti commerciali e matrimoni orchestrati tra mercanti d’oro e nobili dame dorniane. L’erede di Dorne, la Principessa Serifa Nymeros Martell non è mai stata sottovalutata come possibile alternativa ai Tyrell. Gennon e il Principe di Martell, intravedono la potenziale fine dell’egemonia sul Nord nell’unione di un asse  Alto Giardino, Manderly Bolton, devastante pericolo di definitiva unificazione del Nord, ma soprattutto di consegna ai Tyrell del trono di spade.

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159 LA GRANDE GUERRA: La campagna del Nord
La minaccia dei Bolton, respinti alla fine dell’Estate, resta pesante, poiché un contingente numeroso è asserragliato in un’ansa del guado di Cottle, protetto dai Picchi di Grande Inverno e un corso di fiume. Le truppe di Blackhaven mantengono la posizione ma l’inverno congela la guerra, resa impossibile fino all’estate, in una sospensione estremamente tesa.  Blackhaven consolida in questa occasione la nuova alleanza con  Lord Karstark. Una imponente colonna scelta tra militari e civili, lo segue nella cosiddetta "Campagna del Nord", una serie di battaglie che ha luogo fra Grande Inverno, Cottle's Ford, Longlake, la Strada del re ed il Forte Orientale presso la Barriera. Karstark mantiene fede agli accordi ed al momento giusto piomba sulle retrovie dei Bolton e dei Riverange asserragliati a Longlake, costringendoli a una frettolosa ritirata verso Forte Terrore onde non restare insaccati tra le forze di Blackhaven e quelle di Karstark. Come da accordi segreti siglati durante il Concilio del Nord, a Lord Karstark vengono assegnate le terre ad est di Long Lake e della Strada del Re, con l'eccezione di Ultimo Focolare, che resta dominio di Lord Umber.
La reazione dei Manderly alla discesa in campo di lord Karstark non si fa attendere: Lord Karstark viene disconosciuto come erede di Porto Bianco ed i Bolton, approfittando della debole guarnigione lasciata a difesa di Karhold, si presentano sotto le mura accompagnati da una folta delegazione di porto Bianco e ne ottengono la resa, prendendo in ostaggio lady Karstark e i suoi due figli. Lord Karstark riceve quindi un ultimatum: Formalmente i suoi congiunti sono tenuti "in custodia" da emissari dei Manderly, ma la fortezza di Karhold è nei fatti presidiata da uomini di Forte Terrore. La speranza di Manderly e Bolton è di poterlo forzare a tornare sui suoi passi minacciandone la consorte e gli eredi.


160- A STRAGE DI KARHOLD
Preoccupato per la crescente impazienza di Karstark, lord Blackhaven decide di accelerare i preparativi per la missione di incursione destinata a penetrare nella fortezza di karhold, prelevare gli ostaggi e riportarli al sicuro dietro le linee del Lord Protettore. La missione viene affidata ad esperti incursori, sia civili che militari, ricevendo priorità assoluta. Non è mai stato chiarito cosa sia successo durante lo svolgimento della missione, se non che si è conclusa in tragedia. Si sa per certo soltanto che gli incursori riuscirono a penetrare nella fortezza e ad iniziare l'evacuazione degli ostaggi. Qualcosa di terribile accadde durante la fuga che avrebbe dovuto riportare gli ostaggi in una zona sicura, ma quanto a questo i rapporti non sono concordi e l'unica cosa che si sa per certo è che gli incursori e gli ostaggi furono inseguiti. I rapporti della missione affermano che gli inseguitori riuscirono a piombare sugli inseguiti e che nel corso dello scontro lady Karstark ed i due figli, siano stati trucidati dai soldati dei Bolton. Da parte loro, al contrario, i Bolton ed i Manderly accusarono pubblicamente Blackhaven di aver ordinato ai suoi incursori l'eliminazione degli ostaggi piuttosto che permettere che venissero ripresi in custodia dalle forze inviate ad inseguirli. Resta il fatto che la missione fallì e che il duro colpo subito da Lord Karstark lo sconvolse e lo spinse ad un atto estremo quanto disperato. Scelse di agire direttamente e, senza informarne preventivamente lord Blackhaven, si accordò con alcune tribù di bruti che ormai vivevano da anni sul lato meridionale della Barriera, convincendoli a combattere per lui in cambio dell'assegnazione di terre che in parte erano sottoposte al controllo di Karhold ed in parte sarebbero state sottratte al controllo dei Bolton. E con le sue forze militari marciò su Karhold, intenzionato a chiudere i conti con i Bolton e a mettere i propri parenti di Porto Bianco di fronte alla responsabilità per quanto accaduto ai suoi familiari.
Forte della sua conoscenza del territorio Karstark ottenne diverse vittorie sul campo, ma sotto le mura di karhold si consumò l'atto più sanguinoso e drammatico della guerra. Non si sa chi sguinò per primo un'arma, ma l'incontro i cui i comandanti Karstark, Bolton e Manderly si trovarono a parlamentare per concordare i termini di resa della fortezza, si consumò un bagno di sangue. Disorientati, gli eserciti in campo si gettarono nella mischia e la battaglia infuriò per due giorni, prima che i rinforzi guidati da Lord Blackhaven e lord Umber, partiti in notevole ritardo rispetto alla azzardata impresa di lord Karstark, potessero giungere sul luogo. L'arrivo dei rinforzi risolse le sorti della battaglia a favore del Protettorato del Nord, ma non potè salvare Lord Karstark, perito nello scontro diretto con i suoi cugini Manderly ed i comandanti Bolton. Presi dal panico e nel timore di essere passati per le armi, i Bolton ancora asserragliati nella fortezza la depredarono e la diedero alle fiamme per coprirsi la ritirata a sud. Il bottino della vittoria fu quindi ben sanguinoso per i vincitori, che si ritrovarono con sterminata una delle casate più antiche del nord e Karhold ridotta a un tetro cumulo di macerie annerite dagli incendi.

160 LA TREGUA
Le settimane seguenti trascorsero in un clima di teso stordimento, mentre profughi provenienti dalle terre dei Karstark si riversavano verso Ultimo Focolare e verso Porto Bianco, e le forze di Lord Blackhaven e lord Umber si suddividevano su un lungo fronte verso Forte Terrore, sia per contenere e indirizzare la massa di profughi, sia per bloccare eventuali sortite dei Bolton. L'avvio di una precaria trattativa di tregua richiesta dai Manderly, pose fine alla guerra. Fra le eredità lasciate dalla guerra, ci fu la questione dei Bruti e delle tribù che Karstark convinse a seguirlo in guerra. Pur non trovandosi obbligato a riconoscere ai bruti le pronmesse fatte loro da Lord Karstark, lord Blackhaven preferì non correre il rischio di una guerra, peraltro contro forze che in fin dei conti erano state di notevole aiuto nella sconfitta dei Bolton e dei Manderly; accettò quindi di riconoscere alle tribù assoldate da Karstark il diritto ad insediarsi nelle terre loro promesse. Non chiese loro, consapevole delle tradizioni del Popolo Libero, neanche il tradizionale atto di sottomissione, limitandosi a stringere accordi verbali con i capi delle tribù e a concordare che essi non avrebbero lanciato offensive o scorrerie nè preso le armi contro le popolazioni, le città, i villaggi e le fortezze sottoposte al suo dominio, nè tentato di forzare nuovamente le difese della Barriera. L'accordo fu accolto con scarso entusiasmo da tutte le parti chiamate in causa, ma sinora è stato rispettato quasi sempre da coloro che lo sottoscrissero. Fanno eccezione altre tribù del Popolo Libero, sia fra quelle stabilitesi a sud della Barriera nei decenni precedenti la guerra, sia fra quelle giunte a sud solo dopo la seconda caduta del Forte Orientale. Tali tribù non riconoscono alcun trattato e pur non minacciando massicciamente gli insediamenti civilizzati del Nord non hanno mai cessato di compiere occasionali scorrerie ai danni di chiunque avesse abbassato la guardia.

160-164 LA RIORGANIZZAZIONE DEL NORD
Al termine della guerra è un Nord da ricomporre sin nelle fondamenta quello ereditato da Blackhaven e dai suoi sostenitori. A sud dell'incollatura, la massiccia presenza delle Piovre nelle terre dei fiumi ed il conflitto dinastico che dilania le casate nobiliari, costituisce una minaccia costante e che impegna da subito lord Reed nell'organizzazione delle difese e nella protezione di terre che tecnicamente non fanno parte del Nord, ma guardano al Nord come all'unica possibilità di resistere alla minaccia delle Piovre ed all'unica forza in grado di sostenere il legittimo erede di Delta delle Acque, contro il pretendente sostenuto dalle case alleate ad Alto Giardino.
Sulla costa ovest del Nord l'accordo con i Leoni garantisce al nord un lungo periodo di tregua dalle incursioni delle Isole di Ferro e l'apertura di importanti tratte commerciali col sud, ma l'intera area fra Castle Cerwyn, Thorren's Square, le Barrowlands e l'incollatura deve essere pacificata e resa sicura. Castle Cerwyn, in assenza della casata di cui si sono perse le tracce e si sospetta abbia trovato riparo a Forte Terrore o presso i Riverange, viene assegnata ai Dustin di Barrowtown, dimostratisi leali durante i conflitti appena terminati.
Sul fronte nordorientale, le terre appena sottratte al controllo dei Bolton e dei Riverange, fra Longlake, Ultimo Focolare e Forte Terrore e ad est della Strada del Re, necessitavano di una massiccia "bonifica" che la sola occupazione militare non era in grado di assicurare. Senza contare che la presenza di trbù dei Bruti ostili, e di tribù apparentemente non ostili ma di cui nessuno al nord si sarebbe fidato alla leggera, avrebbe richiesto una costante sorveglianza. Infine il problema rappresentato dalla Barriera e dal ripristino delle difese lungo tutta l'antica muraglia di Ghiaccio era il maggior cruccio di Lord Blackhaven e Lord Umber.

161- UMBER LORD COMANDANTE DELLA BARRIERA
Il comando dell'intera Barriera viene affidato a lord Robb Umber e al suo controllo, con un massiccio contingente di Guardiani che viene assegnato al Lord bastardo nella difesa di tutti gli avamposti. Se Umber fa del Castello Nero il centro di addestramento e di vita civile, di assorbimento degli insediamenti civili tutt'attorno, con il compito di reperire e custodire tutte le risorse necessarie al mantenimento dei tre castelli e di quelli che vengono riattivati gradualmente, il Lord e i suoi Primi conducono una vita errante, tra avamposti e campi bellici, che devono spesso scontrarsi con i Bruti non legati dall'accordo, oltre a mantenere una rigida sorveglianza dei confini delle terre di Karhold. Ultimo Focolare, terra ancestrale degli Umber, ottiene una marcata autonomia in funzione delle esigenze di ricostruzione e di reinsediamento delle popolazioni scampate alla distruzione di Karhold e ai saccheggi perpetrati dai Bolton durante la loro ritirata verso Forte Terrore. Non potendo governare direttamente su Ultimo Focolare, Lord Umber nomina Jored Trask, un Guardiano di Lord Blackhaven che già in passato aveva servito quale suo luogotenente alla Barriera, quale proprio vicario e rappresentante chiamato a governare in sua assenza ed allestire le difese di Ultimo Focolare e dei territori circostanti.

162 - GREYJOY, LANNISTER E IL NORD
Le Piovre sono una potenza vigorosa che, tuttavia, conosce i limiti di una divisione interna. L’ottavo regno del Westeros mai riconosciuto è governato dai Greyjoy, divisi in tre fazioni interne, tra “Antiche maniere”, che segue le scelte politiche di Viktor Greyjoy, “Nuove maniere”, al seguito di Ragnar e“I Baciati” a seguito di Harras.  Ragnar Greyjoy, capo della casata, ha evidenti mire di espansione e conquista di qualsiasi tratto navigabile del Westeros e il chiaro intento di un’espansione navale, che porti i Greyjoy al controllo di qualsiasi rotta navigabile e territoriale ma anche alla conquista del Trono di Spade. A capo di una flotta impressionante cui ha dato un’impostazione militare di tutto rispetto, ma nutrita di una compagine fluviale sanguinaria e violenta, Ragnar ha spezzato in due il Tridente, occupandone una striscia cospiscua e dividendo sia la popolazione dei Fiumi, che il Nord e il Sud, causando l’interruzione delle tratte commerciali via terra coi tradizionali alleati del centro del Westeros di Blackhaven: aquile, tempesta, fiumi. E' stato provvidenziale, quindi, l'accordo con il Leone di Lannister, che Blackhaven ha stretto attraverso una serie di accordi graduali nel tempo, il quale si è garantito ben prima della guerra il rispetto di Viktor e gli uomini delle antiche Maniere. Questi disdegnano il concetto di stasi territoriale di Ragnar, ma mirano al possesso di tutte le isole e delle frange costiere: l'accordo informale con il Leone ha garantito a Viktor di razziare senza ostacolo altro che le flotte della Rosa, le coste di Alto Giardino e il meridione dei Fiumi, in cambio dell'abbandono di quelle del Nord incluse le aree dove i coloni dei fiumi sono oggi stanziati e accolti dai Reed. Ben più proficue che le aride e gelide coste del Nord, quelle di altogiardino sono un buon prezzo per una navigazione libera da pressioni della grande flotta Lannister. Viktor trae oro e preziosi rifornimenti dalle sue razzie, mentre il Leone è oggi l'interlocutore del Nord in termini di importazione ed esportazione e ha garantito al nord meridionale  e ai Tully alleati di Blackhaven di rifiatare. Al Leone di Lannister è garantito l'avampostod di Deepwood Motte mentre una fazione minore delle Piovre  guarda con interesse a Blackhaven. Sono proprio i cani sciolti, i filtri tra insediamenti di Viktor Byrne e i commerci del Nord, che dopo la guerra col leone, stabilendosi nel Nord e confondendosi con la popolazione, si adatta a nuovi schemi di vita.  Lo stanziamento lungo i fiumi a ovest del Nord ha generato insediamenti di piovre : la conoscenza col Nord, muta questi straordinari combattenti che si specializzano nel combattimento fluviale, interessandoli più a combattere gli Estranei e le minacce che scendono dalla Barriera che una lotta che sembra interessata a un dominio stabile e sul continente. Le altre piovre li chiamano con disprezzo i baciati, sottolineando in quegli atteggiamenti un romanticismo di fondo del tutto rigettato dalla cultura delle piovre. Si dice che Harras, uomo intelligente e portato alla diplomazia grazie a lunghi anni ospite di soggiorno presso l'Ovest, guardi a questi "baciati" con interesse e che finanzi alcuni interessanti affari dei Byrne.

163- IL MATRIMONIO TRA BARATHEON E MARTELL E L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE DELLA CORONA

A stringere e isolare sempre di più Alto Giardino, riducendone le pretese egemoniche è la mossa a sorpresa di Dorne, il cui delfino impalma la giovanissima Elinor Baratheon, l'unica erede di Robert. Il matrimonio rinsalda i legami di due potenze tradizionalmente nemiche ma che da anni non hanno più avuto il peso di un tempo sulla scena politica. Le trascurate terre della Corona chiedono e ricevono il contributo militare della giovane coppia, che assicura il controllo e l'evidente scoraggiamento di pretesa della Rosa. 



164-165 NUOVI FOCOLAI DI TENSIONE
A neanche quattro anni di distanza dalla fine della guerra, il tacito accordo che fa di Newbridge sul White Knife una sorta di porto franco aperto sia ai commerci di Grande Inverno che a quelli di Porto Bianco, termina in modo improvviso. Una controversia sui dazi delle navi di passaggio porta all'episodio noto come "la defenestrazione di Newbridge". Un episodio di cui mai vengono chiariti i dettagli, basti dire che nel corso di una animata riunione presso la capitaneria di porto della cittadina alla confluenza del White Knife col Taglio del Lupo, la trattativa tra le delegazioni di Porto Bianco e di Grande Inverno degenera in una rissa e due membri della legazione commerciale di Porto Bianco vengono defenestrati, alla lettera. Porto Bianco coglie l'occasione al volo e, col pretesto di garantire la sicurezza delle sue spedizioni, reagisce occupando militarmente la cittadina e ponendo fine di fatto al tacito accordo col Protettorato. Lord Blackhaven richiama le legazioni commerciali di Newbridge e proclama una interruzione degli scambi commerciali con Porto Bianco, subito imitato dai Manderly. La presenza crescente di contingenti armati di Porto Bianco a Newbridge allarma le forze del protettorato, che rispondono a loro volta con un drastico aumento delle guarnigioni dislocate lungo il Taglio del Lupo e la regione dei Picchi, lasciando Grande Inverno per lo più presidiata da reclute di recente arruolamento e anziani guardiani a fine servizio.

Fine 164 - LA SOMMOSSA DEL SOLSTIZIO D'INVERNO
Grande Inverno ha anche altri problemi. Pur tra mille riserve Lord Blackhaven ha deciso di dar seguito agli accordi stretti da Lord Karstark, prima della sua morte, con alcune tribù del Popolo Libero, concedendo loro terre a sud della Barriera (prevalentemente nella ormai spopolata regione di Karhold e nelle tundre a sud del Forte Orientale) e libertà di spostamento in cambio della promessa di rispetto delle leggi e delle proprietà del nord e dell'appoggio incondizionato (reciproco) nella lotta contro gli Estranei e i Non Morti. Una delle conseguenze è che alcune famiglie di Bruti si stabiliscono anche nella zona di Grande Inverno. Ma mentre più a nord è ancora viva la memoria del contributo dato dal Popolo libero alla causa del nord, a Grande Inverno tale consapevolezza è più diluita e a prevalere sono i secoli di diffidenza, se non odio, che hanno sempre separato la gente del Nord dal popolo di oltre Barriera. La tensione tra la piccola comunità del Popolo Libero stabilitasi a Grande Inverno, nel borgo di Wolf's Bridge, e parte della popolazione, cresce in un continuo di provocazioni reciproche, risse, scontri e ripicche, mentre è sempre maggiore la quantità di taglialegna e cacciatori che si lamentano dei prezzi stracciati praticati dalle loro controparti brute, nelle forniture di legame, cuoio e carni alle attività produttive. La scarsa attitudine dei bruti nellle trattative che coinvolgono la moneta, spinge infatti spesso gli artigiani a rivolgersi ai bruti per le forniture di materie prime, mettendo in forti difficoltà i precedenti fornitori.
Sinchè la notte del Solstizio d'Inverno, a un segnale convenuto, si scatena una violenta sommossa. Nata come una protesta contro la presenza dei Bruti, degenera presto in una vera e propria caccia all'uomo, che lascia per le strade della capitale dozzine di morti e una sanguinosa eredità di faide e vendette che proseguono anche nei giorni seguenti, mentre la guarnigione dei Guardiani, formata soprattutto da reclute inesperte e poco propense ad alzare le armi contro i loro stessi concittadini, parenti ed amici, stenta a riprendere il controllo della situazione. Alla fine di un asettimana di violenze la situazione torna alla normalità grazie al tempestivo rientro di un distaccamento guidato da Jored Trask, che riesce a imporre il ritorno all'ordine. Le indagini ordinate dal Lord, preoccupato che i bruti perdano completamente la fiducia negli accordi stabiliti, si svolgono con rapidità e brutalità. Dieci persone, inclusi diversi funzionari civili e militari, finiscono con la testa sul ceppo e una ventina vengono spedite alla Barriera, condannate al servizio a vita. L'altra faccia della medaglia è che nel corso delle indagini emergono gravi irregolarità e un vasto sistema di corruzione nella gestione delle forniture di materie prime, gestito da parte dei funzionari civili coinvolti (e di altri che, direttamente con le violenze, non c'entrano nulla). Ma per effetto di quelle indagini il Lord è costretto a rimuovere a forza altri funzionari civili ed altri ufficiali dei guardiani. Altre cinque teste finiscono in cima alle picche e un'altra quindicina tra funzionari, noti artigiani e soldati finiscono inviati alla Barriera.

IL NUOVO VOLTO DI GRANDE INVERNO
Negli ultimi decenni Grande Inverno è stata sede di un lord Reggente proveniente dalle Terre dei Fiumi (lord Blacwood-Tully), insidiato all'interno ed all'esterno dal tradimento, piazzaforte di un lord reggente arrivato dalla Barriera (Lord Blackhaven), città di rifugiati e luogo di raccolta di profughi e superstiti durante i mesi oscuri seguiti alla spaventosa eruzione vulcanica del 158, poi nuovamente sede e crocevia militare delle forze che combattono per garantire un nord unito contro la minaccia della Lunga Notte, infine caposaldo militare della campagna che ha dato il via alla grande guerra civile conclusasi nel 161. Ma è solo nel periodo di pace armata che segue la vittoria del Protettorato del Nord che Grande Inverno cresce al punto di diventare una vera e propria città. La messa in sicurezza di Thorren's Square, il consolidato controllo esercitato dai Reed sull'Incollatura e l'alleanza della porzione settentrionale delle Terre dei Fiumi, la messa in sicurezza dei collegamenti con Longlake e la Barriera e infine gli accordi stretti con l'Ovest per la creazione di un forte canale commerciale tramite Deepwood Motte, fanno affluire al nord una quantità enome di merci e beni di consumo che, unitamente all'immigrazione, fanno aumentare a dismisura la popolazione residente. Nel giro di pochi anni vengono edificati interi quartieri a ridosso della fortezza. In parte Grande Inverno perde quella caratteristica di rustica fortezza militarizzata, per acquisire connotati più sfumati dal benessere risultante dalla nuova condizione di effettiva capitale del Nord. La popolazione rimane a prevalenza nordica, ma con forti presenze degli altri angoli del Westeros. Mercanti, artigiani, sapienti si trasferiscono qui approfittando della protezione e dell'appoggio garantiti dal nuovo ordine di Marcus Blackhaven, mentre la popolazione originaria osserva con stupore (e talvolta con malcelato fastidio e resistenza) la crescita della popolazione e lo sfumarsi della tradizionale, rustica marzialità che ha sempre caratterizzato la regione.
In conseguenza delle nuove tensioni con Porto Bianco e Forte Terrore da un lato, e delle epurazioni interne fra i funzionari civili e militari, il lord Blackhaven è costretto a richiamare in servizio persone fidate precedentemente assegnate ad altri incarichi nei nuovi territori occupati, e a rivolgersi alle competenze di nuovi personaggi, scegliendole fra quelli che più si sono distinti nella fase di colonizzazione e ripopolamento delle terre a nord e ad est di Longlake. Poichè il rischio è che tra il riacuirsi dei contrasti con Porto Bianco e l'esplosiva situazione interna, ciò che è stato guadagnato in anni di guerra e nei pochi anni di pace successivi, venga distrutto rapidamente.


165 BT: IL TEATRO DEGLI SCONTRI​

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Nella danza del potere umano, è l'inverno a dire la sua, condizionando il disegno di potere. L’Inverno che il Westeros vive non è un inverno come gli altri. Questo ha mangiato l’estate e di fatto ha impedito al Nord di accumulare risorse preziose per affrontare il rigore che la stagione durissima richiede. E’ convinzione comune che questo Inverno anomalo sia dovuto all’apertura della breccia nella Barriera che ha fatto avanzare degli Estranei a Sud della stessa. Le popolazioni del Nord hanno un’arma (acquistata in mesi di gioco originale di IGI): si tratta dei forni anti-estraneo, che costringono gli estranei fuori da un raggio chilometrale preciso.  Sono disposti in aree strategiche ma richiedono continua manutenzione. Esistono da anni sacche impossibili da controllare, nel durissimo territorio del Nord e la convinzione comune è che in quelle aree ci siano estranei, anche se nessuno è mai tornato a confermarne la presenza. Di certo questo spiega la presenza di Non Morti del Nord che non subiscono l’effetto dei Forni.

La situazione di scontro nell’ambientazione del 165 BT riguarda tre fronti principali. Da una parte la minaccia dei Non morti, dall’altra quella dei Bruti Wildlings e per finire il fronte delle nuove alleanze del Sud che supportano o indeboliscono le alleanze delle forze del Nord. I personaggi stanno acquisendo i fatti in gioco.

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L'INVERNO E I NON MORTI

 

L’ambientazione del 165 prende inizio dalla manomissione dei Forni nell’area nevralgica che si sviluppa tra le Montagne del Nord e la regione dei Picchi del Taglio: di fatto l’area che divide il Protettorato, dalla Barriera e dalle terre dei Bolton e dei Manderly, unite in un’alleanza contro Blackhaven.

I Bruti e i Clan. 

Le Montagne del Nord si trovano a sud del Dono e ad ovest di Strada del Re. Su di esse sono stanziati da anni Bruti passati nelle brecce e i Clan delle Montagne. Questi hanno sempre avuto diversi atteggiamenti verso i Blackhaven.  Una parte si dichiara fedele al Protettore, l’altra si è unita ai Wildlings più feroci. Non si tratta comunque di posizioni marcate: la durezza del territorio rende difficile un controllo e queste popolazioni hanno trovato parecchia autonomia nel gestire se stesse.

Di certo, durante l’ultima guerra, si sono avute delle commistioni tra Clan e Bruti.

Una parte di Bruti si avvicina ai Bolton, diventando una vera piaga sia per la Barriera a Ovest, che per l'isola dell'orso, che per i commerci tra Deepwood Motte, Thorrens Square e Grande Inverno.

Parte dei Bruti invece si avvicina ai Clan delle Montagne e pur autonomi dal Protettorato, lottano dalla parte di Blackhaven per contenere i Bruti razziatori. 

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IL SUD E I NUOVI ASSI DI ALLEANZA

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I Greyjoy “vecchie maniere”, che controllano principalmente le Isole di Ferro, rompono il tacito accordo coi Lannister e riprendono a razziare le coste meridionali del nord, assillando tanto le terre dei Tully alleati a Reed (Seagard ed antichi possedimenti dei Frey), quanto le coste occidentali controllate da Reed ed alleati (terre dei Flint). Questo accade in accordo con i Greyjoy “Nuove maniere”

Ragnar Greyjoy compie uno straordinario passo, aprendola navigazione delle piovre all'essos, quando in una tacita indifferenza, Aquile, Tully del Sud e Altogiardino lasciano occupare alle navi delle piovre "nuove maniere" la punta estrema delle terre della chiesa, i Porti delle Padelle salate e Maidenpool. 

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I Greyjoy “baciati” guidati da Ragnar ottengono, grazie alla mediazione di Lord Lannister, lo stanziamento di Harras, sui laghi del Nord Ovest,  in aperta ostilità con i due  fratelli. Harras sposa Janey Lannister  e parte dei suoi baciati vengono portati a formare una flotta corsara che viene trasferita a Castel Granito, dedita alla razzia dei "Vecchie Maniere". 

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Conseguenza diretta della svolta delle Piovre è che le rotte tra Terre dell’Ovest e Deepwood Motte si fanno molto più pericolose.

Altra conseguenza: La chiesa dei Sette protesta violentemente per l’occupazione di Maidenpool e Saltpan, vicino alle quali sorgeva un monastero (Septry) ospitante una plurisecolare comunità di sacerdoti del culto, che viene razziato e raso al suolo. Dopo aver massacrato la comunità monastica Quando si viene a sapere dell’appoggio garantito alle Piovre dai Tyrell, dagli Hardyng e dai Tully di Delta delle Acque, gli Hightower di Vecchia Città proclamano una aperta condanna dell’accaduto e si smarcano dai Tyrell, di cui sarebbero alfieri (anche se non sfocia in scontri armati) e dichiarano Vecchia Città  ed i loro domini come porto franco e zona neutrale rispettosa del culto e del sapere.

 

Reed: esposto su più fronti può fornire scarso aiuto a Blackhaven. L’inverno anormale è arrivato più tardi e qualche raccolto è stato mietuto, ma assai meno dell’abituale. Le terre controllate da Reed e dalla fazione Tully di Seagard, sono assediate da sud dalle Piovre stanziate nel tridente, sulle coste dalle Piovre delle Isole di Ferro e ad est non possono mai abbassare la guardia al confine con le terre dei Manderly e degli Hardyng. L’interruzione dei collegamenti con le terre della corona (e quindi con i Baratheon) priva ulteriormente Reed della possibilità di far affluire al Nord i prodotti delle terre della tempesta e di dorne per via di terra.

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IL CONCILIO DI DEEPWOOD MOTTE

L'evidenza del mancato arrivo dell'estate spinge i Blackhaven a convocare un concilio e all'incontro straordinario con Gennon Lannister a Deepwood Motte, a cui partecipa tutta l'alleanza del Lupo e Harras Greyjoy. Proprio a seguito del concilio Blackhaven invita formalmente il Vecchio Leone a Grande Inverno: con lo scopo evidente di ratificare formalmente la nuova alleanza del Leone e del Lupo.

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